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Il monumento a Shelley
Due giovani di
estrazione liberale democratica, l'avvocato C. Riccioni e il giornalista P.
Pieri, riescono a costituire nel 1890 un comitato per erigere un monumento a
Shelley di cui fanno parte W. Gladstone, R. Bonghi, G. Bovio, A. C.
Swinburne, M. Rapisardi, E. De Amicis, E. Ferri, E. Panzacchi, Menotti
Garibaldi, M. Coppino, ne è presidente onorario F. Cavallotti.
La stampa
locale, nazionale e anche quella inglese, ne segue gli sviluppi fino alla
realizzazione del progetto, cioè dal 1890 al 1894. La signora Kruceniski,
moglie di Cesare Riccioni, conserva e raccoglie in quattro quaderni questo
materiale, costituito dagli articoli ritagliati e incollati su foglio su
cui sono scritti a mano la data e il nome del giornale.
In quell'epoca
quali interpretazioni furono date del monumento a ricordo di Shelley?
furono le
stesse per tutti?
Oggi come
possiamo valutare quella scelta di allora?
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