Riscrittura abiura sottoforma di auto difesa a opera di Timothy Ceragioli

Da Wikiscuola.

Io Galileo, figlio di Vincenzo Galileo di Firenze, decido di non rinnegare la verità delle mie tesi e mi difendo dalle vostre accuse che mi vedono come eretico. Io sono sempre stato un buon fedele, ma nonostante ciò mi sono trovato a contrastare le teorie presenti nei testi sacri e in quelli aristotelici, perché io reputo che ogni cosa debba avere il suo ambito, la scienza deve studiare le teorie presenti nel suo ambito e la teologia deve fare lo stesso Io reputo giuste tutte le mie teorie perché derivano da studi ed esperimenti da me compiuti. Le reputo giuste anche se sono contrarie alle tesi Aristoteliche perché le sue verità non sono inconfutabili. Sia chiaro, questo non vuol dire che io reputo Aristotele un incapace, anzi io lo ritengo degno di lodi e invito tutti a leggerlo e a studiarlo. Ma fate questo con occhio critico, pronti a confutare ogni sua teoria tramite analisi matematiche dimostrate in laboratorio. Voi sbagliate perché nonostante possiate scoprire delle verità con i vostri occhi vi limitate a credere in ciò che è scritto nei testi Aristotelici. Io non agisco contro la fede, ma agisco a favore della scienza , perché credo che Dio ci abbia donato la capacità di scoprire e dimostrare la verità. In conclusione io, Galileo non intendo piegarmi di fronte alla vostra accusa e continuerò a sostenere le mie tesi, senza considerale eresie, perché non le reputo contrarie alla fede cattolica. E che Dio mi aiuti a scoprire nuove verità. Io Galileo mi sono difeso dalle vostre accuse qui riportate e in fede del vero, ho scritto questa auto difesa e l’ho recitata, parola per parola, a Roma nel convento della Minerva, oggi 22 giugno 1633

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